il brit-pop incendia Lucca: i Kasabian e Liam Gallagher in concerto

Dopo due anni di attesa finalmente stasera Liam è riuscito a regalarci quelle emozioni che solo i…

Dopo due anni di attesa finalmente stasera Liam è riuscito a regalarci quelle emozioni che solo i nostalgici degli Oasis possono capire. E insieme a lui sul palco del Lucca Summer Festival, altri immancabili della scena rock Britannica, i new (and improved?) Kasabian. 


Piazza Napoleone gremita di gente, tra il pubblico anche Piero Pelù (per il quale si è alzato un coro durante l’attesa), tutti impazienti di sentire cosa ne rimane dei Kasabian dopo l’allontanamento di Tom Meighan. Reduci da un tour con ben 15 sold out in Gran Bretagna e pronti a presentare il loro nuovo album “The Alchemist’s Euphoria” in uscita il prossimo 5 agosto, la band di Leicester cerca in tutti i modi di non farci sentire la mancanza dello storico frontman.

Sergio Pizzorno, da sempre legato all’Italia per via delle sue origini, si presenta sul palco con una maglietta da calcio blu della nostra nazionale e al grido di “Rock’n’roll will never die” veste i panni del frontman. Entra a gamba tesa, come se avesse finalmente l’occasione che aspettava da una vita, come a dire “adesso tocca a me”. Salta da una parte all’altra senza scenografie, con la luce del giorno ancora forte, solo lui e la band, sgolandosi e dando il meglio di sé, o almeno provandoci. Si perché purtroppo, per quanto ci dispiaccia ammetterlo, Serge con tutta la sua convinzione sembra il leader di una band alle prime armi, appena uscita dal garage, piena di entusiasmo ma con ancora parecchia strada da fare.

D’altro canto la voce e la presenza scenica di Tom Meighen sono difficilmente rimpiazzabili e questa assenza ci fa sentire un po’ orfani. Le canzoni però sono quelle che tutti conosciamo bene e sulle note di “Fire” e “L.S.F.” non possiamo trattenerci dal cantare a squarciagola.

L’headliner della serata è però lui, il minore dei Gallagher, quello per cui tutti siamo venuti quì stasera.

“THIS IS A ROCK’N’ROLL SHOW” esordisce sul palco salutandoci con “Hello” per poi incendiare il pubblico, preciso come un cd nella sua imperfetta strafottenza, con “Rock’n’roll star” e “Morning Glory”. E mentre ci chiediamo come faccia il caro vecchio Liam, sotto i 32 gradi dell’estate toscana, a non svenire sotto i riflettori con indosso un parka e due maracas, ci godiamo alcuni dei suoi brani più noti e tutto nell’aria diventa elettrico. 

Quasi non si muove dalla sua solita posizione davanti al microfono, con le mani spesso dietro la schiena, non si discosta neanche un attimo da quell’immagine eterna impressa nella nostra mente di seguaci dei fratelli Gallagher. Esegue ogni brano come se fosse in sala di incisione, come lo conosciamo noi, non si dilunga in chiacchiere e non cerca di intrattenerci con digressioni e libere interpretazioni, per poco più di un’ora vediamo semplicemente il Liam per cui abbiamo pagato il biglietto, con l’espressione un po’arrogante e la sua voce, che ci ha accompagnati da quando quel martello in testa gli fece dare un senso alla musica e che continua a regalarci emozioni, seppur da sola, da ormai 13 anni. 

Photo Credits: Henry Ruggeri

La gente ondeggia, con le mani al cielo, iniziano a volare bicchieri di birra e fumogeni blu e la folla esplode quando il non-più-giovane Gallagher ci chiede “Ci sono fans degli Oasis quì?” prima di intonare “Stand by me”.

Prosegue la serata con altri dei suoi brani da solista tra cui “Once” e “Diamond in the dark” prima di partire con una serie di colpi al cuore per noi gli orfani della band di Manchester, in una sequela dei pezzi più noti gridati da tutti a squarciagola. Viene naturale chiedersi che senso abbia ancora la separazione dei Gallagher se ad un concerto come quello di stasera a farla da padrone sono i brani degli Oasis, la maggior parte scritti da Noel peraltro, e dell’originalità di Liam ci rimane solo la sfrontatezza e 4 o 5 canzoni da solista.

Alla fine della serata siamo comunque commossi, quel ragazzino di 50 anni è riuscito a farci vibrare il cuore e ci saluta con una carezza dalla perfezione assoluta  chiudendo con “Champagne Supernova” una delle migliori performance musicali mai viste.

Someday you will find meCaught beneath the landslideIn a champagne supernova in the sky…

 

Linda Flacco

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Alberto Pani

Blogger

Cresciuto ai piedi delle ridenti colline del Monferrato, tra muri di nebbia sei mesi l’ anno, zanzare incazzate nei sei mesi successivi e bocce di vino rosso sempre e comunque per stemperare il disagio così accumulato.

Chitarrista fuori forma.

Fermamente convinto che 8 volte su 10 le cose si risolvano da sole.

Punto debole: la meteoropatia