Le 10 migliori alternative a jingle bells
Ebbene sì, siamo arrivati a Natale e non potevamo non salutarvi con un’altra delle nostre classifiche. D’altra…
Ebbene sì, siamo arrivati a Natale e non potevamo non salutarvi con un’altra delle nostre classifiche. D’altra parte la musica è parte integrante e fondamentale di questa festa. Molti di noi ricorderanno con imbarazzo i primi concerti per i genitori a scuola sulle note di Happy Christmas (war is over) di John Lennon, alcuni invece sentiranno ancora forte l’odore di incenso che invadeva la chiesa mentre il coro cantava Adeste Fideles la sera della vigilia, qualcun altro non potrà fare a meno di pensare a Kevin McCallister che si arma contro la ‘banda dei rubinetti’ ogni volta che sente Carol of the Bells. La musica come sempre la fa da padrone generando un giro d’affari da milioni di dollari ogni anno. Vediamo artisti nuovi cercare di ritagliarsi uno spazietto in questo enorme universo sperando di pubblicare la nuova hit di Natale e poi c’è Michael Bublè che ogni anno viene tirato fuori dal suo letargo per accompagnare le nostre cene con i grandi classici cantati da perfetto crooner.
Anche quest’anno abbiamo sentito le stesse canzoni di Natale sparate a ripetizione in negozi, ristoranti, centri commerciali, mercatini e bar. Come ogni anno la cara vecchia Mariah se ne sta in poltrona a decidere quale villa comprare con i soldi di All I Want for Christmas is you (che solo per darvi un’idea ogni anno le frutta 10M$) e tutto quello che vorrebbero molti di noi sarebbe non doverla sentir partire ogni volta che accendiamo la radio.
La novità di quest’anno, almeno per noi che non lo conoscevamo prima, è il “Whamageddon”, un simpatico gioco in realtà in giro dal 2010, in cui i partecipanti a partire dall’1 Dicembre devono tentare di arrivare a Natale senza sentire Last Christmas degli Wham neanche una volta, chiunque la senta deve postare sui suoi social l’hashtag #whamageddon per segnalare la propria eliminazione. Ad oggi non sono pervenuti sopravvissuti.
Siamo al 24 Dicembre e già da 15 giorni non ne possiamo più di sentire Jingle Bells Rock, ma quì arriviamo noi, in soccorso a quei Grinch allergici a palline e fiocchetti col rigetto per gli alberi addobbati (che fingono di non apprezzare un buon classico Frank sotto le feste), arriviamo ad aiutare quei cari vecchi Scrooge con ricordi del Natale passato e qualche augurio per quelli futuri, arriviamo con una slitta laccata di nero, con qualche chitarra, con una bottiglia di whiskey e con un sacco pieno di quelle canzoni di Natale che non si aspettano ma che potrebbero apprezzare.
10. Little Saint Nick – The Beach Boys (1964)
Al decimo posto vediamo un classico in perfetto stile Beach Boys, che come molte canzoni della band sembra più un tormentone estivo che una canzone di Natale. Il produttore della band Phil Spector pensava che fosse giunto il momento per i Beach Boys di registrare un album di Natale e a quanto pare una sera, durante un appuntamento, Brian Wilson colto da improvvisa illuminazione scrisse le lyrics di Little Saint Nick su un tovagliolo e corse a casa per terminare la canzone. L’idea generale era di adattare il tema ‘hot-rod rock’ (molto simile al ‘surf rock’) a Babbo Natale e la sua slitta. Questo è il pezzo perfetto per chi alle montagne innevate preferisce una calda spiaggia di sabbia bianca dove le uniche decorazioni in cima agli alberi sono noci di cocco.
9. Christmas all over again – Tom Petty and the Heartbreakers (1992)
Al nono posto vediamo l’inconfondibile intro di un altro grande classico. Con Christmas all over again Tom Petty dà voce, quasi con un po’di fastidio, a tutti coloro che vivono in mezzo tra l’entusiasmo e il tedio che il Natale si porta dietro, con le luci e le decorazioni e i parenti che rivediamo volentieri ma se evitano di baciarci e abbracciarci forse è meglio. Tom Petty scrisse questa canzone nella sua casa in Florida, in piena estate, su un ukulele regalatogli da George Harrison che dovette anche dargli lezioni. Il pezzo fu poi inciso live in un’unica sessione con 18 musicisti che tra arpe, chitarre acustiche, batterie e bassi diedero vita al magnificamente caotico eppur inspiegabilmente perfetto classico di Natale che solo la mente di Petty poteva partorire.
8. Thank God it’s Christmas – Queen (1984)
E non potevamo certo dimenticarci di questa dolcissima ballata romantica dei Queen quasi passata in sordina, pubblicata inizialmente solo come B-side del singolo A Winter’s Tale nel 1995 e poi rimasterizzata finalmente nel 2011 e riportata a nuova luce. Con le parole di Brian May e Roger Taylor, Freddie ci accoglie in un premuroso abbraccio dicendo che, nonostante sia stato un anno difficile, nonostante i giorni bui e le lacrime, finalmente, grazie a Dio, è arrivato il Natale, a darci tregua, a coccolarci, a riportarci quel briciolo di speranza che sembrava sparito. Si perché la neve e le luci riescono a far sfiorare il cliché anche alle migliore rock band della storia, e quando lo fa sotto l’albero non possiamo che trovare l’ennesimo capolavoro perfettamente confezionato.
7. What Christmas means to me – Stevie Wonder (1967)
Questo pezzo di Stevie Wonder non suona come una canzone di Natale ma ne ha tutti gli ingredienti. Stevie prende tutti i singoli elementi dell’immaginario comune, dalla neve al vischio, dai cori di bambini agli alberi addobbati, e li imbeve di soul e funk come solo lui sa fare, e ci fa muovere le spalle e poi i piedi mentre quella che dovrebbe essere una canzone di Natale si trasforma, come spesso accade, in una serenata per la donna amata, il cui sorriso sotto le luci lo fa sentire ancora più innamorato del solito. Perché il Natale fa da cassa di risonanza al nostro lato malinconico, ma se condito con le spezie giuste può farci provare quelle emozioni riservate solo ai bambini.
6. Santa Claus is back in town – Elvis Presley (1957)
Pubblicata per la prima volta come canzone di apertura dell’album Elvis’ Christmas Album, Santa Claus is back in town è presto diventata un classico rock’n’roll, eppure bisognerebbe sentirlo di più in giro. Questo pezzo ha tutti gli elementi del blues, è sfrontato e sexy, come Elvis, che parlando in prima persona come se fosse lui stesso Babbo Natale, ci dice che non ha nessun sacco sulla sua schiena e non arriverà sulla slitta ma su una grande Cadillac nera, ammiccando malizioso annunciando di volersi calare dentro al camino. E mentre l’ascoltiamo ci sembra quasi di vederlo, Elvis, che muove il bacino strizzando l’occhio alla folla urlante con quel suo sorriso sfacciato.
5. I saw mommy kissing Santa Claus – Amy Winehouse
Nonostante sia un classico del Natale scritto nel 1952 da Tommie Connor noi vogliamo riproporvela cantata dalla nostra Amy Winehouse. Questa canzone ebbe alcuni problemini con la chiesa cattolica al momento del suo lancio, i costanti riferimenti a temi come sesso e tradimento non erano esattamente visti bene dallo scrupoloso e bigotto occhio americano. Amy la reinterpreta, cambiandone ovviamente il ritmo e l’intonazione ma poco importa, a noi piace così, sfrontatamente Amy, perfetta nella sua confusione, con una canzone natalizia che di Natalizio ha solo la barba di quel vecchio vestito di rosso.
4. Back door Santa – B.B. King
Questo brano fa parte di Christmas Celebration of Hope di B.B.King, una raccolta di classiche melodie natalizie con un’anima in più rispetto alle registrazioni originali o ai cori a cui siamo abituati. King ci mette tutti i suoi colori e sapori rendendola sua, riportando il suo mojo in pista e con tutto l’album (di cui ne consigliamo caldamente l’ascolto) in realtà ci fa fare un giro sulle montagne russe, pieno di emozionanti pezzi che anche i più ostili troveranno adatti alle feste.
3. Fairytale of New York – The Pogues (1987)
Questa classica ballad in perfetto stile Irish-folk cantata da Shane MacGowan in duetto con Kirsty MacColl (in copertina) è la canzone di Natale più suonata nel Regno Unito del XXI secolo. La canzone segue le fantasticherie della vigilia di Natale di un immigrato Irlandese sulle vacanze passate e ci parla di un’ex amante. Il resto della canzone assume la forma di un botta e risposta tra la coppia, le loro speranze giovanili schiacciate dall’alcolismo e dalla tossicodipendenza, mentre ricordano e litigano alla vigilia di Natale. I versi “Sinatra was singing” e “cars big as bar” sembrano collocare la canzone alla fine degli anni ’40, sebbene il video musicale rappresenti chiaramente una New York contemporanea degli anni ’80. E per qualche motivo non c’è niente di più natalizio che ascoltare due ubriaconi irlandesi mandarsi al diavolo per le strade di New York.
2. Merry Christmas Baby – Etta James (1947)
Merry Christmas Baby è un classico R&B natalizio scritto da Lou Baxter e Johnny Moore nel 1947. Leon René, fondatore della Exclusive Records, aveva assoluto bisogno che qualcuno incidesse una delle sue canzoni perché aveva bisogno di soldi per operarsi di un tumore alla gola, e chiese a Charles Brown di farlo. Brown si portò a casa la borsa di Reneè con i suoi spartiti e ne trovò una che si chiamava Merry Christmas Blues, ne riarrangiò il testo e cambiò il titolo in Merry Christmas Baby trasfomandola nel grande successo che conosciamo oggi. Molti artisti negli anni hanno reinterpretato questo pezzo, da Ike&Tina Turner a Bruce Springsteen, da James Brown a Otis Redding, ma la versione di Etta James è senz’altro una delle migliori.
1. Christmas (Baby please come home) – Darlene Love (1963)
Lo sappiamo, questa è decisamente molto più popolare ma giusto per andare controcorrente abbiamo deciso di riservare il trono alla regina del Natale, la vera regina del Natale, Darlene Love. Così regina da rifiutarne il titolo. Di recente abbiamo visto Mariah Carrey cercare, invano, di appropriarsi legalmente del marchio “Regina del Natale” nonostante Darlene fosse stata nominata ‘Queen of Christmas’ da David Letterman nel 1993. Da gran signora Darlene ha commentato la cosa dicendo che nessuno dovrebbe essere nominato Re o Regina di una festa perché il mondo è pieno di straordinari musicisti. E noi vi lasciamo con quella che nel 2010 è stata la miglior canzone rock’n’roll di Natale secondo Rolling Stone. Nonostante l’entusiasmo che trasuda dall’arrangiamento, il testo di questa canzone sembra malinconico, Darlene Love non può entrare nello spirito natalizio senza il suo amato. E tuttavia la Love la definisce “una canzone gioiosa”, al New York Times ha detto “Quando la canto, dico a tutti di tornare a casa dai propri cari. Invito le famiglie a tornare di nuovo insieme. Questo è il momento di farlo”.
E qualsiasi sia il modo in cui deciderete di trascorrere le vostre feste, speriamo che vogliate farlo accompagnati da buona musica, che sia Let it snow interpretata da Frank Sinatra oppure Jingle Bells degli Weezer. Vi auguriamo un Buon Natale e buon ascolto!
Linda Flacco