i 10 concerti nei posti più memorabili
Che un concerto sia un momento unico è cosa nota: che sia in un palazzetto, in un…
Che un concerto sia un momento unico è cosa nota: che sia in un palazzetto, in un club, in uno stadio o in un’arena, spesso bastano pochi accordi e una strofa per dare il via alla magia. Ma cosa succede quando, invece, il concerto spunta in luoghi e momenti inaspettati?
Ecco una raccolta delle esibizioni che hanno lasciato il segno per il luogo in cui sono avvenute, lanciando un messaggio così forte da rimanere indelebile anche anni – o decadi – dopo.
10. In ascensore con gli Arcade Fire – 2007
Inziamo con una menzione a uno dei gruppi più creativi ed eclettici delle ultime due decadi. Suonare “Neon Bible” in un ascensore per poi buttarsi in un bagno di folla alla Paris Arena? Un gioco da ragazzi! Almeno per gli Arcade Fire, che stupirono così il proprio pubblico in occasione di un live a Parigi nel 2007.
9. Foo Fighters sul camion in risposta alle proteste del gruppo religioso Westboro – 2011
In occasione di un loro concerto a Kansas City, il controverso gruppo religioso della Chiesa battista di Westboro attaccò i Foo Fighters, rei, a parer loro, di non aver prestato il proprio nome alla lotta contro i reati di “fornicazione, adulterio e idolatria”, e organizzò una manifestazione davanti alla venue del concerto. David Grohl e soci si fecero trovare pronti, comparendo, vestiti da montanari, su un truck negli immediati paraggi del palazzetto, e cantando il pezzo “Keep It Clean (Hot Buns)”
8. I White Stripes tra bowling e autobus – 2007
Eccoci a Jack White e ai suoi White Stripes, che hanno voluto dire la loro. Nel 2007, infatti, la band si è divertita molto, tra show in una sala bowling americana e canzoni improvvisate addirittura su un bus: durante il tour in Canada, infatti, la band annunciò uno show a sorpresa, ma comparì direttamente sull’autobus di linea che i fan stavano utilizzando per recarsi alla location indicata.
7. Libertines e Albion Rooms – 2003
Tra le prime band a utilizzare il web per comunicare in maniera diretta con i propri fan, ci sono indubbiamente i Libertines di Pete Doherty e Carl Barat. Le Albion Rooms Gigs hanno fatto la storia della band ai tempi del successo fragoroso e caotico nei primi anni 2000. Di cosa si trattava? Di concerti improvvisati nell’appartamento in cui vivevano Carl e Pete, annunciati solo poche ore prima sul forum della band, anticipando quello che, una decina d’anni più tardi, sarebbe diventato il modo standard di annunciare tour e concerti sui social media. Ancora oggi, le Albion Rooms hanno un significato speciale: l’hotel che la band ha aperto qualche anno fa a Margate (UK) porta proprio questo nome
6. President of the United States ai piedi del Monte Rushmore – 1996
Se si parla di mandare messaggi stravaganti, i President of the United States parlavano chiaro già dal nome. Per rimanere coerenti, eccoli suonare proprio ai piedi del Monte Rushmore, il versante delle Black Hills del South Dakota in cui sono incisi i volti dei quattro presidenti americani George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abramo Lincoln. Lo fecero in occasione dell’MTV Carved in Rock e, manco a dirlo, nel pieno dei fulgenti anni ‘90.
5. I Rage Against the Machine occupano Wall Street – 1999
Quanto a messaggi sociali, i Rage Against the Machine non hanno da invidiare nulla proprio a nessuno. Così, giusto per fare le cose con discrezione, nel 1999 decisero di occupare Wall Street ed esibirsi proprio davanti alla borsa di New York, in segno di aperta protesta al capitalismo e all’establishment politico, utilizzando poi le immagini per il video ufficiale del singolo “Sleep Now in the Fire“. Funny fact: il pezzo fu candidato come miglior video rock dell’anno agli MTV Video Music Awards, ma a vincere furono i Limp Bizkit con “Break Stuff”. In tutta risposta, il bassista Tim Commerford si arrampicò sulla scenografia dello show proprio durante il discorso di ringraziamento di Fred Durst e soci.
4. I Sex Pistols omaggiano a modo loro la Regina su una barca – 1977
Nel luglio 1977 Londra celebrava il Giubileo d’Argento dell’amatissima Regina Elisabetta II. Come è facile immaginare, i Sex Pistols non aspettavano occasione migliore per dare il loro personalissimo tributo alla sovrana. Ecco così che la band di Johnny Rotten e Sid Vicious comparì sul Tamigi, a bordo di una barca noleggiata e nominata proprio “Queen Elizabeth”, per esibirsi insieme ad alcuni ospiti. Inutile dire che suonarono “God Save The Queen”, così come è inutile segnalare che furono arrestati, con tanto di inseguimento della polizia fluviale.
3. Johnny Cash e il concerto a Folsom Prison – 1968
Proseguendo il filone dei concerti con un forte messaggio sociale, riserviamo il terzo posto al concerto che Johnny Cash tenne nella prigione di Folsom (seguito l’anno successivo da quello a San Quentin). La scena, ricreata in maniera vivida ed emotiva nel film “I Walk the line” con Joaquin Phoenix, la possiamo visualizzare benissimo ancora oggi: decine di carcerati, per un paio d’ore, tornano ad essere semplicemente un gruppo di persone che canta e si diverte a un concerto. Questa, a nostro parere, è l’immagine più potente del sapore della libertà.
2. Gli U2 su un tetto di un negozio di alcolici a Los Angeles – 1987
Cambia la decade e il genere: è il 1987 e gli U2, nel pieno del loro successo durante la promozione di “The Joshua Tree”, decidono di cantare “Where The Streets Have No Name” su un tetto di Los Angeles, per quello che diventerà anche il video del singolo. Un’abitudine, quella dei concerti in location non del tutto abituali, che Bono e compagni non hanno perso nel corso degli anni: memorabili le loro apparizioni in metropolitana, la prima a New York nel 2015, semi mascherati e insieme a Jimmy Fallon, la seconda, invece, a Kiev, per supportare la popolazione ucraina sconvolta dalla guerra.
1. Il Rooftop Concert dei Beatles sul tetto della Apple – 1969
Chiude la classifica il più famoso e forse il più ovvio, sebbene non sia il primo (il primato, in questo senso, spetta ai Jefferson Plane, che si esibirono su un tetto di New York nel ’68). I Beatles salgono sul rooftop degli studi Apple per quello che – anche se nessuno poteva saperlo – sarà l’ultimo live della band più famosa della storia della musica. Più di 50 anni dopo, impossibile dimenticare la giacca di John Lennon e la performance di pezzi irripetibili come “Get Back” e “Don’t Let Me Down”.
Sara Bernasconi