ren – un cantastorie gallese tra teatro e salute mentale
Il panorama musicale contemporaneo è ricco di artisti che cercano di spingersi oltre i confini del convenzionale,…
Il panorama musicale contemporaneo è ricco di artisti che cercano di spingersi oltre i confini del convenzionale, ma pochi riescono a farlo con l’impatto emotivo e narrativo di Ren. Nato a Bangor, Galles, Ren Gill ha rapidamente catturato l’attenzione del pubblico globale grazie al suo stile unico, trasformando la sua sofferenza in arte.
Affetto da una grave malattia cronica, la malattia di Lyme, e da problemi di salute mentale derivati da anni di diagnosi errate e cure invasive, il cantautore gallese ha trovato nella musica un mezzo di sopravvivenza e di espressione. Il suo album Sick Boi è il risultato di questo percorso tormentato, un’opera che racconta con brutalità e poesia la lotta contro il dolore fisico e psicologico. Attraverso testi intensi e una narrazione profondamente teatrale, Ren esplora il rapporto tra mente e corpo, tra il senso di alienazione e la ricerca di identità. La sua capacità di trasformare il proprio tormento in arte lo avvicina alla tradizione del teatro-canzone italiano degli anni ‘70, alla drammaticità di Shakespeare e alla ferocia lirica di Eminem, creando un linguaggio unico che fonde introspezione, denuncia sociale e puro storytelling.
Proprio come nel nostrano teatro-canzone, reso celebre da figure come Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, che univa musica, recitazione e monologhi per esplorare temi sociali, politici e personali, Ren, con la sua musica, ci trasporta in una dimensione raccolta e talvolta disagevole, fatta di intimità e profondità. In brani come Hi Ren, utilizza il dialogo interiore per analizzare il conflitto psicologico, tecnica che ricorda molto i monologhi teatrali di Gaber. E proprio come Giorgio, Ren non si limita ad intrattenere: usa la musica come strumento di riflessione, trasformando il palco in uno spazio di confessione e catarsi.

L’approccio di Ren, come nel teatro-canzone, è fortemente narrativo. Ogni brano è una storia, una scena, un viaggio. La sua abilità di passare da momenti di profonda introspezione a esplosioni di energia lo avvicina a quegli artisti italiani che, negli anni ’70, trasformarono il cantautorato in un mezzo per esplorare l’esistenza umana in tutte le sue sfumature.
Un altro elemento distintivo dello stile di Ren è il suo utilizzo del linguaggio come mezzo teatrale. Nei suoi testi, Ren alterna versi rapidi e incisivi a passaggi poetici e lirici, creando un equilibrio tra ritmo e drammaticità che richiama la struttura dei drammi shakespeariani.
Sempre nel brano Hi Ren, ad esempio, troviamo un dialogo interno tra due parti della sua stessa mente, rappresentate in modo quasi teatrale. Non è difficile ascoltando il suo duello verbale ricollegarlo ai soliloqui di personaggi shakespeariani come Amleto o Macbeth, in cui l’eroe affronta il conflitto tra ragione ed emozione, speranza e disperazione. Ed essendo ormai evidente che i suoi panni, Ren, li abbia sciacquati nelle acque del Tamigi, ritroviamo i suoi testi intrisi di simboli e metafore, rendendoli, proprio come le opere di Shakespeare, capaci di parlare a un pubblico trasversale e di attraversare epoche e culture.
La sua padronanza della narrazione teatrale è inoltre evidente nel modo in cui gestisce il crescendo emotivo delle sue canzoni. Esattamente come un drammaturgo, Ren costruisce ogni brano con una struttura che cattura l’ascoltatore, lo immerge in un mondo di emozioni e lo conduce a un climax catartico.
Nell’intero album Sick Boi, Ren crea un repertorio ricco di brani che esplorano la condizione umana con profondità e intensità. In Money Game critica il sistema economico e le disuguaglianze sociali con un’ironia tagliente, mentre Chalk Outlines, in collaborazione con Chinchilla, affronta il dolore emotivo e la perdita con una melodia struggente. Ma il talento narrativo di Ren emerge con forza nella trilogia composta da Jenny’s Tale, Screech’s Tale e Violet’s Tale, tre brani che formano una storia oscura e tragica. Jenny’s Tale introduce una giovane ragazza che riceve una pistola come regalo e, in un momento di disperazione, uccide il suo fidanzato, Screech. In Screech’s Tale, scopriamo il passato violento del ragazzo e assistiamo alla sua fuga dalla polizia, culminando nella sua morte per mano di un agente. Infine, Violet’s Tale rivela un sorprendente intreccio: l’agente che uccide Screech è il padre di Jenny, chiudendo il cerchio narrativo con una drammatica ironia del destino, proprio come ogni opera shakespeariana che si rispetti. Ogni brano è quindi un capitolo di un racconto più ampio, in cui musica e parole si fondono suscitando all’ascoltatore un impatto emotivo straziante.
E se da una parte il teatro-canzone e Shakespeare rappresentano le radici letterarie e teatrali di Ren, il suo stile è fortemente influenzato anche dalla cultura hip-hop. Come Eminem, Ren usa il rap per esplorare esperienze personali e tematiche universali, spesso affrontando argomenti difficili come la salute mentale, il dolore e l’identità.
La capacità di Ren di combinare la velocità e l’energia del rap con la profondità narrativa è un tratto distintivo che lo collega a Eminem e che allo stesso tempo lo contraddistingue. In brani come Sick Boi, Ren affronta le sue battaglie personali con un’onestà brutale, simile a quella che Eminem ha portato in brani come Stan. Tuttavia, Ren aggiunge una dimensione teatrale che lo rende unico, arricchendo la sua musica con strumenti acustici e arrangiamenti complessi.
Il cantautore Gallese rappresenta un vero e proprio ponte tra generazioni e culture. La sua musica combina elementi apparentemente distanti creando un linguaggio artistico universale. Come Gaber e Jannacci, Ren usa la musica per porre domande, non per dare risposte. Come Shakespeare, esplora i conflitti umani con un linguaggio che è al tempo stesso lirico e diretto. E come Eminem, non ha paura di scavare nelle profondità della propria anima per rivelare la verità.
Ren è, in definitiva, un artista che non si limita a fare musica, ma crea esperienze, storie e mondi. La sua capacità di fondere generi e stili, di parlare con onestà e intensità, lo rende uno dei cantastorie più affascinanti del nostro tempo, un erede moderno di tradizioni secolari.
Linda Flacco